Basata su infiltrazioni di ozono medicale prodotto artificialmente attraverso appositi generatori in grado di attivare elettricamente l’ossigeno, l’ozonoterapia (più correttamente ossigeno-ozonoterapia) è molto utilizzata sia in ortopedia, sia in medicina dello sport.

Trattamento ambulatoriale, si contraddistingue per benefici di natura antinfiammatoria e antidolorifica. Risulta indicata per soggetti affetti da lombosciatalgia, cervicobrachialgia o lombocruralgia, ma anche in caso di stenosi del canale vertebrale e artrosi in stato non avanzato.

Il ricorso a questo approccio terapeutico è frequente anche quando si punta al recupero da traumi sportivi, come per esempio le distorsioni muscolari, le contratture e gli strappi. Molto importante è citare la possibilità di ottenere benefici anche in caso di epicondilite, tallonite, borsite e casi di fascite plantare.

Benefici dell’ozono

I benefici dell’ozono medicale hanno cominciato a essere oggetto di studio in Italia a partire dagli anni ‘80, quando si procedeva soprattutto attraverso infiltrazioni paravertebrali contraddistinte dall’inoculazione di un alto volume di gas.

Già all’inizio degli anni 2000 la casistica relativa ai benefici dell’ozonoterapia era imponente e metteva in primo i seguenti effetti:

  • Riduzione del dolore grazie all’induzione dell’inattività dei mediatori algogeni e alla maggior produzione di endorfine.
  • Ottimizzazione della circolazione ematica (in questo caso risultano cruciali l’attivazione del metabolismo eritrocitario, l’aumento dell’attività dell’acido 2,3-difosfoglicerico e l’attivazione della protezione enzimatica contro i radicali liberi dell’ossigeno).
  • Capacità di rigenerazione osteoarticolare basata sul rilascio di fattori di crescita.

Modalità di somministrazione dell’ozono

Il trattamento di ozonoterapia prevede il ricorso a ozono medicale ottenuto a partire da ossigeno puro al 99,6%, a sua volta sottoposto all’azione di una scarica elettrica.

La somministrazione può avvenire in diverse modalità. In campo medico, la più utilizzata è la via infiltrativa che, a sua volta, può prevedere:

  • Infiltrazioni intramuscolari, indicate per patologie come l’ernia discale, la protrusione discale, la stenosi del canale vertebrale.
  • Approccio infiltrativo in sede intraforaminale, ideale in caso di ernia discale, protrusione discale o spondilolistesi.
  • Infiltrazioni intrarticolari, indicate in caso di artrosi di anca o ginocchio in stato non avanzato, ma anche per il trattamento dell’artrosi della spalla.
  • Infiltrazioni sottocutanee, soluzione che trova indicazione soprattutto in caso di fascite plantare o rizoartrosi.
  • Infiltrazioni peritendinee, indicate nell’eventualità di epicondilite, epitrocleite, tendinite, tendinosi, lacerazioni tendinee parziali.
  • Infiltrazioni perinervose, opzione che trova indicazione soprattutto nel trattamento del neuroma di Morton.
  • Infiltrazione endovenosa tramite grande auto-emotrasfusione (GAE) o piccola auto-emotrasfusione (PAE): nel primo caso, si procede al prelievo di 200-250 cc di sangue, sottoposto a ozonizzazione e reinfuso. Nel secondo, invece, la quantità di sangue prelevata – e reiniettata per via intramuscolare o sottocutanea dopo essere stata ozonizzata – corrisponde a circa 5 cc.
  • Insufflazioni trans-rettali: questa modalità di esecuzione della terapia prevede invece che, a seguito di un miniclistere, la miscela gassosa (con volume pari a circa 200 ml) venga somministrata attraverso l’orifizio anale mediante un catetere ozono compatibile.

Rischi e controindicazioni

L’ozonoterapia è un trattamento che prevede l’esecuzione di sedute a cadenza settimanale/bisettimanale. Ciascuna sessione ha una durata massima di circa 10 minuti.

Mediamente ben tollerata, è controindicata solo in caso di gravidanza, ipertiroidismo, malattie respiratorie, aritmie cardiache, problematiche concernenti la coagulazione ematica.