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Vivere da sportivi con una protesi? Ecco gli sport possibili!

Quando la protesi è l’unica soluzione per eliminare il dolore dovuto all’artrosi, in molti casi è possibile non solo tornare a camminare ma anche fare sport. Non tutti gli sport, ma molti. Ecco spiegati quali e perchè.

Secondo i dati del Registro italiano artroprotesi (RIAP), tra le protesi impiantate in Italia un buon numero riguarda giovani maschi sportivi, intorno ai 40 anni (fino a pochi anni fa l’artrosi veniva considerata una malattia caratteristica dell’età avanzata).

In realtà, l’artrosi è una patologia che colpisce con alta incidenza persone giovani che hanno praticato attività sportiva intensa, continuativa e prolungata, o hanno subito lesioni o traumi durante la pratica sportiva: infatti, si ritiene che questi possano essere fattori di rischio per l’usura precoce della cartilagine articolare.

Nelle fasi avanzate dell’artrosi, anche nel giovane, la cartilagine si consuma ed espone le componenti ossee dell’articolazione; la conseguenza è lo sfregamento delle ossa, causa del dolore tipico dell’artosi. Nei pazienti giovani il primo approccio è sempre conservativo. Entrando nel dettaglio, si può parlare di iniezioni di acido ialuronico, protocolli finalizzati a ridurre dolore e infiammazione e, grazie alla lubrificazione, a migliorare la meccanica dell’articolazione.

lipocellDegna di nota è altresì la medicina rigenerativa con trattamenti come l’infiltrazione di cellule staminali mesenchimali provenienti da grasso autologo. Queste cellule, prelevate da regioni del corpo come l’addome, vengono sottoposte a un processo di filtrazione grazie a un dispositivo monouso che elimina le sostanze di scarto senza alcun effetto traumatizzante sulle cellule stesse. Successivamente, avviene la procedura infiltrativa vera e propria, con cellule che, grazie alla loro capacità di rilasciare fattori di crescita e di differenziarsi in altre cellule specializzate, promuovono la rigenerazione del tessuto cartilagineo danneggiato. 

Per quel che concerne la chirurgia, è importante aprire una breve parentesi sulla tecnica artroscopica mini-invasiva. Questo approccio ha il vantaggio di diminuire lo shock chirurgico e la perdita ematica in quanto richiede solo due piccoli fori per permettere l’accesso nell’articolazione di una piccola video-sonda e degli strumenti chirurgici. I tempi di recupero dopo l’intervento, sono più brevi e il ritorno alle attività quotidiane più rapido, anche grazie al fatto che muscoli e tessuti vengono conservati integri durante l’intervento».

 

Protesi: sport sì e sport no

L’intervento di protesi spesso spaventa i pazienti a causa della sua invasività e della paura di non poter tornare a svolgere le proprie attività quotidiane e i propri sport preferiti. Questo però è vero solo in parte: dopo l’intervento è importante incoraggiare il paziente a uno stile di vita attivo. Se è vero infatti che le attività ad alto impatto sulle articolazioni sono sconsigliate, è altrettanto vero che esistono sport che non generano picchi di forza particolari e che è possibile continuare a svolgere anche dopo l’intervento. Tra le attività maggiormente consigliate:

● camminare a passo moderato

● bicicletta e la cyclette

● nuoto

● step

● yoga

● pilates

Chiedere al proprio chirurgo, specie in caso di protesi di ginocchio, per:

● tennis (nel caso, preferire il doppio al singolo)

● Golf

● Sci

Da evitare:

● Corsa

● Rugby

● Calcio

● Sci estremo

● bicicletta off road (tipo mountain bike)

E’ importante sottolineare che ogni singolo caso va valutato tenendo conto degli obiettivi funzionali e delle caratteristiche individuali di ciascun paziente in modo da prevedere un programma di riabilitazione e ritorno alle attività sportive il più possibile personalizzato e adeguato alle esigenze di ciascuno.

 

Non solo per gli sportivi: ecco i consigli per prevenire l’artrosi

L’artrosi è una malattia che si può prevenire facendo attenzione a:

● Evitare il sovrappeso per non sottoporre le articolazioni a carichi eccessivi.

● Scegliere attività sportive adatte alla propria età e privilegiare sport a basso impatto.

● Evitare la sedentarietà per non irrigidire le articolazioni.

● Mangiare sano: l’ideale è una dieta ricca di vitamine, omega 3 e povera di proteine animali.

● Ridurre l’assunzione di alcol, caffè e sale che contribuiscono alla decalcificazione delle ossa lunghe aumentando il rischio di artrosi.

20 Febbraio 2020 protesica
About Dr. Andrea Vicario