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Totale o monocompartimentale: da cosa dipende la scelta della protesi al ginocchio?

In caso di artrosi al ginocchio, se la malattia non colpisce tutta l’articolazione, la soluzione può essere la protesi monocompartimentale. I suoi vantaggi e le differenze con la protesi totale le spiega  il dottor Andrea Vicario, ortopedico.

L’artrosi di ginocchio è una patologia degenerativa che colpisce la cartilagine dell’articolazione. L’artrosi può essere primaria, ovvero di natura congenita, o secondaria, cioè compare in seguito a traumi, lesioni, patologie reumatiche, infezioni, deformità. Tra i fattori di rischio che favoriscono la comparsa dell’artrosi ci sono anche: ginocchia vare o valghe, fumo, sovrappeso, età e squilibri dell’apparato endocrino. «Se l’artrosi è primaria, è altamente probabile che vengano colpite tutte le parti del ginocchio – spiega l’ortopedico – invece, se l’artrosi è secondaria, è possibile che venga colpita solo una parte dell’articolazione. I compartimenti dell’articolazione del ginocchio sono tre: il comparto femoro-rotuleo, il comparto mediale interno, il comparto laterale esterno. Generalmente, il compartimento piú a rischio di essere colpito dall’artrosi è quello femoro-rotuleo. In questo caso, ovvero quando la patologia ha colpito solo un compartimento del ginocchio, la soluzione può essere la protesi monocompartimentale. La protesi monocompartimentale ha la caratteristica, a differenza della protesi totale, di andare a sostituire solo la parte dell’articolazione danneggiata. Quindi, ad ogni compartimento danneggiato corrisponde un tipo di protesi “mono”: la mono-mediale sostituisce il compartimento mediale interno, la mono-laterale sostituisce il compartimento laterale esterno e infine, la protesi femoro-rotulea sostituisce il compartimento femoro-rotuleo». I vantaggi della protesi monocompartimentale sono: 

  • incisione più corta
  • minore parte di osso rimossa
  • maggior rispetto di tessuti e muscoli circostanti
  • meno perdite ematiche e necessità di trasfusioni
  • ricovero più breve
  • tempi di recupero più rapidi
  • ritorno rapido alle attività quotidiane e sportive non intense
  • maggior sensibilità e sensazione di stabilità
  • adatta a sportivi ed anziani

Nonostante questi vantaggi, va ricordato che la protesi monocompartimentale non sempre elimina definitivamente il dolore ed è meno longeva della protesi totale. Inoltre, non può essere impiantata a tutti i tipi di pazienti. «La protesi monocompartimentale – conclude l’esperto – non è adatta a pazienti con artrosi che coinvolge più di un comparto, con deformità, affetti da malattie infiammatorie, che hanno subito la rottura del legamento crociato anteriore, che sono stati già operati di osteotomia e pazienti che praticano sport da contatto o svolgono attività lavorative che sforzano molto l’articolazione del ginocchio».

1 Settembre 2020 protesica
About Dr. Andrea Vicario