La spalla è una delle articolazioni più complesse e mobili del corpo, ma proprio questa sua flessibilità la rende vulnerabile a lesioni e usura. Il dolore, la limitazione nei movimenti e la difficoltà nello svolgere le attività quotidiane possono diventare un ostacolo frustrante.
Quando la fisioterapia e i trattamenti conservativi non sono più sufficienti, l’artroscopia della spalla può offrire una soluzione efficace e meno invasiva rispetto alla chirurgia tradizionale.
Se soffri di dolore alla spalla e vuoi capire se l’artroscopia può essere la scelta giusta per te, contattami. Sono il dottor Vicario, ortopedico a Novara, Borgomanero, Verbania, Varese e Milano, e sarò felice di accompagnarti in un percorso di cura su misura.
Quando è necessaria l’artroscopia della spalla?
L’artroscopia della spalla viene utilizzata per trattare diverse problematiche, tra cui le lesioni della cuffia dei rotatori, un gruppo di muscoli e relativi tendini fondamentali per la stabilità e il movimento della spalla.
Se avverti dolore notturno che ti impedisce di dormire, difficoltà nel sollevare il braccio o compiere gesti semplici come pettinarti o allacciare il reggiseno, potresti avere una lesione della cuffia dei rotatori. Altri sintomi includono debolezza muscolare e una sensazione di scricchiolio o blocco nei movimenti.
In questi casi, è fondamentale una diagnosi precisa tramite ecografia o risonanza magnetica, che permette di valutare l’entità della lesione e pianificare l’intervento più adatto.
Se il dolore e la limitazione funzionale non migliorano nonostante la fisioterapia e i farmaci, l’artroscopia può essere il passo successivo per ripristinare la mobilità e la qualità della vita.
Come si svolge l’intervento?
L’artroscopia della spalla è una procedura mini-invasiva che utilizza un artroscopio, una piccola telecamera, e strumenti chirurgici sottili introdotti attraverso incisioni di pochi millimetri. Questo permette al chirurgo di intervenire con precisione e ridurre al minimo il trauma sui tessuti circostanti.
Le fasi dell’intervento
1. Preparazione pre-operatoria

Il paziente deve effettuare esami preliminari come ecografia e risonanza magnetica. Prima dell’intervento è necessario un digiuno di circa 8-10 ore. L’anestesia può essere loco-regionale con sedazione o generale, a seconda delle necessità.
2. Incisioni e visione artroscopica

Vengono praticate piccole incisioni (tra 2 e 5) per introdurre l’artroscopio e gli strumenti chirurgici. Una soluzione salina sterile viene utilizzata per espandere l’articolazione e migliorare la visibilità.
3. Riparazione della lesione

Se la cuffia dei rotatori è danneggiata, il tessuto infiammato viene rimosso e i tendini lesionati vengono riancorati alla testa omerale con speciali ancorette riassorbibili e fili chirurgici. In casi più complessi, possono essere necessarie protesi inverse o tecniche di riparazione più avanzate.
4. Chiusura e decorso postoperatorio
Al termine dell’intervento, la spalla viene lavata con soluzione fisiologica e le incisioni vengono suturate. Il paziente viene poi monitorato per alcune ore prima della dimissione.L’intervento dura generalmente tra i 60 e i 90 minuti, con una degenza ospedaliera di 1-2 giorni. I punti di sutura vengono rimossi dopo circa 10-14 giorni.
Il recupero post-operatorio: cosa aspettarsi?

La riabilitazione dopo un’artroscopia alla spalla richiede pazienza e costanza, ma il vantaggio rispetto alla chirurgia tradizionale è un recupero più rapido e meno doloroso.
Nelle prime quattro settimane dopo l’intervento, è necessario indossare un tutore che aiuta a proteggere la cuffia dei rotatori, limitando i movimenti della spalla per consentire una guarigione adeguata. Durante questo periodo, il dolore e il gonfiore possono essere gestiti con l’applicazione di ghiaccio e con l’uso di farmaci analgesici prescritti dal medico.
A partire dal secondo mese, inizia la fase riabilitativa vera e propria. Nelle prime tre settimane di questa fase, il fisioterapista guiderà il paziente attraverso esercizi di mobilizzazione passiva, in cui la spalla viene delicatamente mossa per evitare rigidità articolare senza stressare la riparazione tendinea.
Gradualmente, si passa agli esercizi attivi, che mirano a recuperare la forza muscolare e la funzionalità della spalla. Il percorso riabilitativo varia da persona a persona, ma in genere la ripresa completa delle attività quotidiane avviene tra il terzo e il sesto mese dopo l’intervento.
Per chi pratica sport o attività fisiche intense, il ritorno all’attività agonistica può richiedere dai quattro ai sei mesi, in base alla risposta individuale alla riabilitazione e al tipo di intervento eseguito.
Alternative all’artroscopia: quali opzioni esistono?
In alcuni casi, l’artroscopia può non essere l’unica opzione. A seconda del tipo e della gravità della lesione, esistono alternative da valutare:
- Trattamenti conservativi: fisioterapia, iniezioni di corticosteroidi e terapia del dolore possono alleviare i sintomi senza intervento chirurgico
- Chirurgia open: indicata nei casi più complessi, prevede un’incisione più ampia per un accesso diretto alla lesione
- Protesi inversa di spalla: utilizzata per lesioni irreparabili, ripristina la funzionalità della spalla
- Medicina rigenerativa: trattamenti con cellule staminali per le lesioni parziali possono favorire la rigenerazione del tessuto senza chirurgia.
La scelta del trattamento dipende dall’età, dalle esigenze funzionali del paziente e dall’entità del danno.
Conclusioni
Affrontare un dolore persistente alla spalla può essere frustrante, ma oggi esistono soluzioni efficaci per tornare a una vita attiva. L’artroscopia della spalla è una tecnica sicura e mini-invasiva che offre tempi di recupero più rapidi, minori rischi e ottimi risultati funzionali.Se hai dolore alla spalla e vuoi trovare la soluzione migliore per il tuo caso, contattami per una visita specialistica a Novara, Borgomanero, Verbania, Varese o Milano. Valuteremo insieme la strategia più adatta per tornare a muoverti senza dolore e con maggiore sicurezza.