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Chirurgia di spalla, gli interventi più comuni

Le problematiche che coinvolgono la spalla sono tra le più comuni in ortopedia e di conseguenza molto frequenti sono gli interventi chirurgici che interessano questa articolazione. Tantissime patologie sono curabili tramite tecniche mini-invasive come l’artroscopia mentre in altri casi è necessario operare “a cielo aperto” ovvero attraverso un intervento di tipo tradizionale. Vediamo insieme una carrellata delle più comuni tipologie di operazione che coinvolgono la spalla. 

 

Le patologie che interessano la spalla

La spalla è una struttura molto complessa che comprende ben cinque articolazioni (tre “vere”, deputate al movimento, e due “false” ovvero di posizionamento) e anche per questo motivo le patologie che la colpiscono sono numerose e anche molto diverse tra loro. Tra le problematiche più comuni, che possono essere di natura degenerativa o traumatica, annoveriamo:

 

  • la capsulite adesiva (meglio nota come “spalla congelata”)
  • l’instabilità di spalla
  • le lesioni della cuffia dei rotatori
  • l’artrosi.

 

Lo specialista, attraverso alcuni test funzionali e tramite la visione delle immagini radiologiche, è in grado di compiere la diagnosi e mettere a punto il percorso di cura più opportuno che, solo in alcuni casi, comprende la chirurgia. Oggigiorno, molti degli interventi che un tempo venivano eseguiti tramite procedure tradizionali “a cielo aperto”, sono eseguiti tramite la tecnica artroscopica, che assicura un grado di invasività molto basso e quindi un trauma minore e tempi di recupero più rapidi. È il caso di molte problematiche che riguardano gli sportivi come ad esempio i traumi della cuffia dei rotatori.

 

Interventi in artroscopia

Iniziamo con il dire che tutti gli interventi chirurgici che si svolgono in artroscopia possono essere eseguiti anche tramite la tecnica tradizionale. Qualora le condizioni dell’articolazione lo consentano, l’artroscopia è preferibile perché, come detto sopra, è in grado di causare un trauma chirurgico molto inferiore. Tra le patologie trattate con successo con questo metodo: la capsulite adesiva, le lesioni della cuffia dei rotatori, l’instabilità di spalla. 

La capsulite adesiva o “spalla congelata” è una patologia molto dolorosa che colpisce la capsula articolare rendendo impossibile il movimento. È la conseguenza di un’infiammazione che nel tempo degenera in un processo di cicatrizzazione con produzione di bande fibrose che condizionano in maniera significativa la mobilità. Si tratta di una problematica che si può risolvere in fase iniziale anche attraverso la fisioterapia e le infiltrazioni, ma in casi più seri si può intervenire chirurgicamente in artroscopia.

L’instabilità di spalla è una condizione nella quale il paziente avverte la sensazione di non riuscire a mantenere la spalla nella sua posizione naturale. È favorita dalla lassità cioè dall’alterazione del tessuto osseo e dei tessuti periarticolari e può essere di frequente causa di lussazioni o sublussazioni. Negli ultimi tempi lo sviluppo delle tecniche artroscopiche ha consentito il trattamento di questa patologia in maniera relativamente semplice: tramite piccolissime incisioni vengono inserite delle ancorette dalle quali fuoriescono fili molto resistenti che vengono legati attorno alla capsula articolare e al labbro glenoideo per ricreare la normale tensione articolare.

Le lesioni della cuffia dei rotatori (quella struttura composta dai muscoli e relativi tendini che contribuiscono a mantenere la testa dell’omero nella sua sede) sono molto comuni tra gli sportivi. L’obiettivo dell’intervento è quello di riportare il lembo di tendine strappato alla sua sede di inserzione sull’osso e fissarlo. Negli ultimi vent’anni questo intervento si svolge nella quasi totalità dei casi in artroscopia.

 

La chirurgia protesica

La chirurgia protesica di spalla è un intervento risolutivo in caso di patologie dell’articolazione tra le quali la più comune è l’artrosi. Attraverso l’intervento si vanno a sostituire con un impianto artificiale i comparti articolari danneggiati. Esistono tre tipi diversi di protesi di spalla:

 

  • la protesi totale
  • la protesi parziale 
  • la protesi inversa.

 

Nel primo caso si va a sostituire interamente l’articolazione mentre nel secondo caso si sostituisce solo la testa dell’omero. Una tipologia di impianto interessante è quella della protesi inversa che prende questo nome perché la geometria delle strutture articolari viene invertita: la parte omerale è infatti cava mentre quella scapolare è rappresentata da una sfera. La particolare forma di questo impianto consente risultati funzionali ottimali nel caso di pazienti che presentano, oltre all’artrosi, la lesione della cuffia dei rotatori.

 

Conclusioni

Le patologie che colpiscono la spalla sono in genere molto dolorose e invalidanti e compromettono in maniera significativa la qualità della vita del paziente. Quando i trattamenti conservativi non sono più sufficienti a garantire un miglioramento della sintomatologia, la chirurgia è spesso risolutiva e garantisce un ritorno alla vita normale e per i pazienti sportivi può consentire anche la ripresa dell’attività agonistica.

2 Maggio 2023 chirurgia artroscopica 
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